Piers Raymond Courage

Un campione incompiuto

Piers Raymond Courage nasce a Colchester, Essex, Gran Bretagna, il 27 maggio 1942, figlio di uno dei maggiori industriali inglesi della birra (la Courage), studia a Eton, nel più famoso ed esclusivo dei collegi, dove apprende le prime nozioni di meccanica.
Le sue prime corse le disputa con macchine di piccola cilindrata; la prima fu una Lotus Seven, regalata dal padre, con cui disputò una gara sul circuito di Brands Hatch. Comprò poi una Merlyn-Climax Mk4, con la quale corse diverse gare diventando un pilota professionista.
Nel 1964 si unisce a Jonathan Williams e Charlie Graemiger fondando la squadra Anglo-Swiss Racing con sede a Losanna. Hanno a disposizione delle Lotus 22, con le quali decidono di affrontare il Campionato F2. Ben presto le vetture del loro team cominciano a essere temute, soprattutto per l’irruenza dei loro piloti ed anche per la loro competitività, il che permette a Courage di centrare un 3° posto a Reims e un brillante 2° posto Zandvoort (circuito che più avanti gli risulterà fatale).
Alla fine del 1964 decide di tornare in Inghilterra ed accetta di correre per la Charles Lucas Engineering nel Campionato di F3 1965 al volante di una Brabham. Come compagno di squadra si ritrova un certo Frank Williams, destinato in seguito ad una gloriosa carriera come Team Manager.
Courage chiude il 1965 con un bottino di quattro vittorie: Silverstone, Goodwood, Caserta e Reims.
L’anno dopo arriva la chiamata di Colin Chapman che gli offre una Lotus 41 per il Campionato di F3.
Courage ottiene quattro vittorie:Pau, Rouen, Brands Hatch e Albi, nonostante la 41 non fosse proprio una buona macchina. Le prestazioni di Courage non passano comunque inosservate e la BMR gli offre la possibilità di disputare le gare della Coppa Tasmania con una delle sue vetture ingaggiandolo per l’anno successivo con Chris Irwin per gareggiare nel Campionato Mondiale di F1, con il preciso intento di valorizzarli. A differenza di Irwin che offre buone prestazioni, Piers, per via dei troppi errori, dopo due gare viene “retrocesso” in F2 per guidare una Mclaren M4A del team Coombs. Con questa macchina termina il campionato al 4° posto, alternando belle gare a incredibili errori, tanto da convincere il proprietario del Team a consigliarli di cambiare mestiere. Courage non gli da retta e continua a correre. Acquista quindi una Mclaren per partecipare alla Coppa Tasmania dove da il meglio di se, arrivando alle spalle di mostri sacri come Amon e Clark, che riesce anche a battere durante il bagnatissimo GP di Longford ottenendo una bella vittoria grazie alla quale rialza le sue quotazioni tanto da ritornare in F1 alla guida di una BRM del team Parnell. Con la BRM conquista un 6° posto a Rouen e un 4° posto a Monza. Durante quella stagione la Lotus perde tragicamente, in poco più di un mese, Clark e Spence e Courage viene interpellato per sostituire uno dei due piloti scomparsi. Fedele al contratto sottoscritto, decide di rimanere alla BRM.

Arriva il 1969 e Courage si ripresenta al via della Coppa Tasmania alla guida di una Brabham T 24, con la quale ottiene una vittoria e degli ottimi piazzamenti che gli valgono il 3° posto assoluto nella classifica finale, dietro solo ad Amon e Rindt (suo grande amico). Nello stesso anno gareggia in F2 con la Brabham BT23C di Frank Williams, suo ex compagno e ora Team Manager, al volante della quale vince il GP del Mediterraneo battendo piloti del calibro di Cevert, Gavin, Regazzoni e Graham Hill.
Contemporaneamente alle gare in F2, Frank Williams acquista una Brabham-Cosworth da affidare a Piers per la stagione di F1. Iscrive quindi la vettura alla seconda gara del mondiale, il  GP di Spagna che si disputa il 4 maggio sul circuito stradale di Barcellona.
In qualifica Courage ottiene l’undicesimo tempo, ma la sua gara dura appena 19 giri causa la rottura del motore Ford. La corsa viene vinta da Stewart (2 vittorie nei primi 2 GP). Due settimane dopo si corre a Monaco. Nelle qualifiche Courage si piazza a centro gruppo con il 9° tempo, ma in gara realizza una stupenda rimonta riuscendo a terminare la corsa al 2° posto, grazie anche ai ritiri di Ickx,Stewart ed Amon, a 17’’ da Hill che ottiene la sua 5° vittoria sul circuito monegasco(record che rimarrà imbattuto fino al 1993). Courage stabilisce ufficiosamente anche il giro più veloce della gara, che però non gli viene riconosciuto – forse per un errore dei cronometristi – ed assegnato a Stewart con il tempo 1’25’’1.
Dopo il GP di Monaco, la F.1 si ferma per un mese e riparte il 21 giugno con il GP d’Olanda sul circuito di Zandvoort.
Courage ottiene il 10° tempo in prova ma in gara è sfortunato, dopo solo 13 giri si rompe la frizione ed è costretto al ritiro. Trionfa Stewart.
La tappa successiva del mondiale è il Gp di Francia a Clermont-Ferrand il 6 giugno.
Nelle prove Courage ha problemi con la vettura e non va oltre l’11° posizione su 13. In gara non va meglio ed è costretto al ritiro dopo 22 giri per un problema al telaio. La vittoria va ancora a Stewart che in classifica è sempre più solo al comando.
Arriva la gara di casa, il GP di Gran Bretagna a Silverstone. In qualifica Courage si piazza solo in 10° posizione,ma in gara compie una piccola rimonta concludendo al 5° posto ad un giro da Stewart ancora vincitore.
Dopo Silverstone si va in Germania per la gara più dura e massacrante dell’anno sull’infinito Nuerburgring,un toboga lungo 22.835 m da ripetere 14 volte per un totale di 319,69 km.
Courage disputa un ottima qualifica ottenendo il 7° tempo, ma in gara dopo appena 2 giri si ritira a causa di un incidente. Il GP viene vinto da Ickx davanti a Stewart. La F.1 si ferma ancora per un mese ripartendo da
Monza il 7 settembre.

Sul velocissimo circuito lombardo Courage ottiene la sua miglior qualifica da quando è in F1 piazzandosi quarto ad appena 1’ dal poleman Rindt.
In gara si comporta bene riuscendo a portare a casa un buon 5° posto finale. La corsa viene vinta dal solito Stewart che si laurea Campione del Mondo con tre gare d’anticipo.
A fine settembre si corre il Gp del Canada a Mosport, Piers come nella maggior parte dei GP ottiene in qualifica una posizione di centro gruppo (10°) ritirandosi in gara per una perdita di carburante nel corso del 14° giro. La vittoria va ad Ickx al termine di un serrato duello con Stewart, che ha la peggio dopo un contatto col pilota belga. A ottobre si corre a Watkins Glen il GP degli USA. In prova Courage ottiene l’ottava posizione,mentre in gara centra un bellissimo 2° posto dietro a Rindt. L’ultima gara della stagione è in programma in Messico – circuito Magdalena Mixhuca -  dove Courage ottiene in prova l’ottavo tempo. La gara viene vinta da Hulme e Courage al termine di una prova modesta si piazza decimo a tre giri dal vincitore. Al termine del Mondiale è ottavo in classifica generale con 16 punti.
L’anno successivo Williams decide di utilizzare la vettura De Tomaso, progettata da Dallara ed equipaggiata con un motore Ford Coswoth. Nello stesso periodo la Ferrari offre novanta milioni di lire a Courage per correre al fianco Jacky Ickx, ma questi rifiuta per tenere fede al contratto con Williams. La De Tomaso 505 è costruita in un solo esemplare ed è una vettura pesantissima e difficile da guidare. Al primo GP stagionale a Kyalami, Piers ottiene il 20° tempo in prova. In gara le cose non vanno meglio e a circa metà corsa ha un incidente e si ritira. Vince Brabham. A Jarama, nel GP di Spagna, va ancora peggio perché, non riesce neppure a qualificarsi; la vittoria va al campione in carica Stewart.
Dopo Jarama la vettura viene alleggerita di circa quaranta chili diventando più competitiva e Courage, con la vettura così modificata, ottiene il 3° posto al Daily Express Trophy gara non valida per il mondiale.
Al GP di Monaco si qualifica in 9° posizione concludendo la gara al nono posto, non venendo però classificato per una lunga sosta ai box durata ben 22 giri. La corsa viene vinta da Rindt grazie all’errore di Brabham all’ultima curva dell’ultimo giro.
A Spa, Gp del Belgio, in qualifica non va oltre il 12° tempo e in gara si ritira dopo solo 4 giri per una perdita d’olio, mentre la corsa  viene vinta da Pedro Rodriguez.
Arriva il GP d’Olanda a Zandvoort. E’ il 21 giugno 1970. In prova Piers ottiene un buon 9° posto.
La gara vede Rindt scattare al comando; alle 14.30 durante il 23° giro, Courage chiude una curva velocissima sulla destra con una ventina di metri d’anticipo. La De Tomaso esce sulla sinistra e picchia contro il terrapieno prendendo immediatamente fuoco. La decelerazione è paurosa, da 260 Km/h a zero in circa 60 metri. Un urto troppo violento per essere sopportato da un organismo umano. Le fiamme sono così intense che i commissari di percorso sono costretti a sotterrare la vettura con all’interno il pilota per poter spegnere l’incendio. I pezzi della carrozzeria delle vettura di Courage sono sparsi sulla pista e a farne le spese sono Brabham (che durante le prove aveva bucato un pneumatico e si era cappottato senza conseguenze con la vettura del suo compagno) ed Ickx che deve fermarsi ai box per una foratura. Il Gp viene vinto da Rindt,che salirà tristissimo sul podio per la scomparsa del suo grande amico .
Con la morte di Courage, l’evoluzione della De Tomaso si interruppe definitivamente.
Courage si era sposato con Lady Sarah Curzon, figlia di Edward Richard Assheton, quinto conte di Curzon (1884-1964) conosciuto nel mondo delle corse come “Earl Howe”, vincitore della 24 Ore di Le Mans del 1931 con l’Alfa Romeo 8C 2300 LM, in coppia con il connazionale Sir Henry “Tim” Birkin.