Sir. John Artur "Jack" Brabham

TestoNato a Hurstville, nei pressi di Sidney il 2 aprile 1926, Brabham è stato il primo pilota australiano ad aver conquistato un titolo mondiale (1959) ed il primo pilota-costruttore ad aver vinto con la sua macchina un Gp (GP di Francia 1966), il Campionato piloti (1966) e la Coppa Costruttori (1966).
Appassionato di motori, inizia nel  1946 appena congedatosi, inserendosi senza difficoltà in quello strano mondo delle corse midjet che proliferano in Australia.
La sua prima auto da corsa è una midjet motorizzata JAP e per quatto anni vince il campionato nazionale della specialità. Successivamente passa alle gare su strada e, in particolare, alle cronoscalate. Nel 1953 conquista il titolo anche in questa specialità.
Nella speranza di entrare nel giro giusto, Brabham acquista una Cooper-Jap Mark VI e successivamente una Cooper-Bristol (la Redex-Special) che gli consente di ottenere dei buoni piazzamenti nel GP di Nuova Zelanda (2° nel 1953 e 4° nel 1955).
Brabham sa che il vero sport automobilistico si svolge in Europa e decide così nel 1955 di trasferirsi in Gran Bretagna. Ha subito la possibilità di guidare una Cooper-Alta di proprietà di Peter Whithead,senza però ottenere grandi risultati. Decide allora di puntare su John Cooper, il quale gli ha promesso di aiutarlo nella costruzione di una sua monoposto. Brabham  rimane affascinato dall’idea della F1 a motore posteriore e si dedica insieme a Cooper alla realizzazione di questo progetto offrendosi come pilota e collaudatore. La nuova vettura fa il suo esordio al Gp di Montecarlo del 1957 dove Jack si guadagna il titolo di “pilota più sfortunato della giornata” poiché a pochi giri dalla fine, mentre è 3°, un guasto lo ferma ed è costretto a scendere e spingere la vettura al traguardo, classificandosi 6° a 5 giri dal vincitore Fangio.
Nel 1958 le cose vanno meglio rispetto all’anno precedente. Partecipa a nove gare e come miglior piazzamento ottiene un 4° posto (GP di Montecarlo), ma si comincia a parlare di lui e della Cooper-Climax a motore posteriore solo di riflesso, quando cioè arrivano i primi risultati positivi con Moss e Trintignan.

Il 1959 segna l’ingresso di Brabham nell’olimpo dei Campioni del mondo. Due vittorie (GP di Monaco e Gran Bretagna) e una serie di buoni piazzamenti gli consentono di conquistare l’alloro mondiale.
L’anno successivo ripete l’exploit, stavolta con maggiore autorità. Dopo un inizio incerto infila 5 vittorie consecutive (Olanda, Belgio, Francia, Gran Bretagna e Portogallo).
Nel 1961, a causa della mancanza di un motore valido (ha avuto inizio la Formula 1500cc) Jack disputa una stagione piuttosto anonima. Nello stesso anno prende parte per la prima volta alla 500 Miglia di Indianapolis alla guida della minuscola Cooper-Climax 2700cc a motore posteriore (si classificherà 9°).
Nel 1962 Brabham vive il suo secondo momento magico : dopo aver disputato la prima parte della stagione alla guida di una Lotus, il 5 agosto esordisce con la Brabham-Climax, che nelle linee ricorda la Lotus e la Lola, ma con una differenza : impiega ancora il telaio a traliccio disegnato da Ron Tauranac, un progettista australiano che legherà il suo nome a Brabham per lungo tempo ( le vetture portano al sigla BT che sta appunto per Brabham-Tauranac). Jack chiude la stagione con due 4° posti (Usa e Sud Africa)
In quello  stesso anno Brabham da vita alla ”Brabham Motor Racing Developments”.
Nel 1963 la squadra assume una veste più completa con l’ingresso dell’americano Dan Gurney come secondo pilota, il quale, nella stagione successiva, ottiene per il team le prime due vittorie (Francia e Messico). L’azienda comincia anche a vendere telai ad altre scuderie, che utilizzano motori Coventry-Climax e BRM.
Nel 1965 nel team entra anche Denis Hulme, che si dimostra un collaboratore essenziale per Jack. (curioso il fatto che altri due piloti che hanno avuto a che fare con Brabham, si dedichino a loro volta alla costruzione di monoposto ; sono Mclaren e Gurney).

L’avvento della nuova F1 nel 1966 (3000 cc di cilindrata) segna un’altra svolta importante per Brabham. Mentre gli inglesi tergiversano alla ricerca di un motore, egli con Tauranac punta tutto su un propulsore australiano, sollecitando la Repco a realizzare un V8 con il monoblocco Oldsmobile. Con i suoi 300 cavalli, il motore sembra non essere competitivo, ma all’atto pratico i fatti danno ragione al pilota-costruttore, che al voltante della BT20 conquista il suo terzo titolo mondiale- oltre alla Coppa Costruttori- vincendo  i GP di Francia, Gran Bretagna, Olanda e Germania.
Nel 1967 Brabham come costruttore, (un po’ meno come pilota) ottiene un’altra grossa soddisfazione quando Denis Hulme si laurea Campione del mondo al volante della Brabham-Repco BT 24 vincendo i GP di Francia e Canada.
L’anno dopo Hulme passa in Mclaren e alla Brabham arriva Rindt, il quale a sua volta verrà sostituito nel 1969 da Ickx. Durante la stagione Jack ha l’unico serio incidente della sua vita, durante una seduta di prove in Inghilterra, ed è costretto a saltare alcuni GP.
I rapporti fra Brabham, (che tutti chiamano Black Jack per via dell’umore sempre tetro e dalla limitatissima voglia di parlare) e i suoi piloti sono sempre  difficili e non mancano quindi gli screzi. Anche Ickx a fine stagione se ne va e nel 1970 il secondo pilota della squadra è, saltuariamente, il tedesco Rolf Stommelen.
Brabham comincia la stagione con una vittoria, la 14° ed ultima della sua carriera, in Sud Africa, ma pur disponendo del nuovo motore Cosworth Ford V8 (adottato a partire dal GP del Sud Africa del 1969 in sostituzione dell’ormai superato Repco) le cose non vanno tanto bene (memorabile rimarrà l’errore all’ultima curva nell’ultimo giro del GP di Montecarlo dove pressato alle spalle dalla Lotus di Rindt, sbaglia la frenata, blocca le ruote e picchia contro il guard-rail consegnando la vittoria al pilota austriaco) e a fine stagione il pilota australiano, a 44 anni, annuncia ufficialmente il ritiro dalle competizioni.
Nel corso di una cena di addio a Londra, tiene il suo più lungo discorso in pubblico, parlando per poco più di un minuto.
Jack Brabham, dopo aver partecipato a 126 GP ottenendo 14 vittorie ed essersi aggiudicato 3 titoli mondiali, lascia la sua azienda nella mani di Ron Tauranac.
Nel corso della sua carriera, Brabham ha quasi sempre disdegnato le gare di durata, preferendo partecipare alle corse riservate alle monoposto. Oltre alle vittorie in F1, sono numerosi i successi ottenuti in F2 con la Brabham-Honda. Una sola vittoria resta nell’albo d’oro personale a testimoniare la sua partecipazione a gare di durata : la 1000 Km del Nurburgring del 1958 vinta in coppia con Stirling Moss.